Oggetto: Osservazioni e proposte di modifica al D.d.L. relativo alla "Istituzione del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento e del Parco Archeologico integrato di Selinunte, Segesta e Cave di Cusa".

Testo del Disegno di Legge con le modifiche proposte

Agrigento, lì 19 ottobre 1998

 

Egregio Onorevole

Angelo Capodicasa

 

Riceviamo con piacere la Sua nota del 25/07/1998 con allegata la copia del DdL riguardante l’Istituzione del Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento e del Parco Archeologico integrato di Selinunte, Segesta e Cave di Cusa.

Riteniamo che tale iniziativa - al di là delle strumentalizzazione e delle sterili polemiche assolutamente non costruttive da parte degli organi di stampa - sia estremamente qualificante e, sicuramente, dimostra sensibilità nei confronti di un problema che vede una parte importante del territorio della nostra isola a rischio sia sotto il profilo paesaggistico, sia - ancor più grave - sotto il profilo della tutela dei beni archeologici.

Con la sola intenzione di compiere un dovere di cittadini e di liberi professionisti, il Consiglio di questo Collegio ha formulato le osservazioni che seguono e le allegate proposte di modifica del Ddl, tenendo presente che l’interesse della collettività è quello di usufruire di uno strumento snello, contenente regole chiare e precise, nonché gli indispensabili meccanismi di controllo fra i vari organi istituzionali; ma che, soprattutto, dia ai cittadini la possibilità di incidere, attraverso i propri rappresentanti politici, preliminarmente nella fase di istituzione del Parco e successivamente nella sua gestione.

Fissati i criteri suddetti, si è proceduto ad un attento esame dell’articolato proposto, rilevando quanto segue:

1) Il 2° comma dell’art. 2 rinvia la perimetrazione e l’individuazione delle zone differenziate alla redazione del Piano Particolareggiato del Parco.

Considerato che da tredici anni a questa parte, per motivi vari e di diversa natura, non è stato possibile ottemperare a quanto stabilito dall’art. 25 della L.R. 37/85, appare opportuno che la Legge istitutiva del Parco stabilisca anche i confini delle suddette zone differenziate - eventualmente con il contributo sia del Sindaco di Agrigento che del Soprintendente ai BB. CC. e AA. di Agrigento - mettendo subito un punto fermo e non affidando alla discrezionalità del progettista il potere di stabilirli, semmai di modificarli lievemente qualora, in sede di redazione del Piano Particolareggiato, motivi tecnici lo richiedano. [É da tenere presente che allo stato attuale sono vigenti i Decreti c.d. "Gui-Mancini" che hanno già delimitato la Zona "A"; sulla scorta di questa non appare estremamente laborioso determinare i confini delle zone differenziate]

E, quindi, il 2° comma dell’Art. 2 è così riformulato:

2. I confini delle zone differenziate del Parco sono individuati nella Tavola che costituisce l’allegato "A" alla presente Legge e sono così contrassegnati:

a) con linea continua il confine esterno del Parco;

b) con linea discontinua i confini tra le diverse zone del Parco; con il colore rosso la Zona I, con il colore blu la Zona II e con il colore giallo la Zona III

Tali confini potranno subire le modificazioni di lieve entità che si renderanno, eventualmente, necessarie in fase di redazione del Piano Particolareggiato del Parco, indicato nel successivo articolo 14, e sentito il parere della Soprintendenza ai BB. CC e AA. di Agrigento.

 

2) Si è ritenuto, al fine di favorire eventuali necessità derivanti da una migliore e proficua gestione del Parco, prevedere la possibilità di interventi nelle Zone I e II limitatamente alla struttura museale - che dall’istituzione del Parco trarrà certamente nuovi stimoli per attività culturali di vario genere - e a tutti quei manufatti che, anche se non previsti nel Piano Particolareggiato, dovessero rendersi necessari per migliorare il grado di fruibilità del Parco stesso.

Di conseguenza al 4° comma dell’art. 3 va aggiunto:

i) interventi di restauro conservativo e/o di ampliamento della struttura museale; questi ultimi purché non comportino un aumento della volumetria esistente superiore al ......%;

l) interventi di restauro conservativo e/o di ampliamento dei manufatti esistenti e la costruzione di nuovi manufatti a servizio del Parco che dovessero rendersi necessari per il suo funzionamento, anche se non previsti nel Piano Particolareggiato del successivo art. 14, quali garitte per i custodi, biglietterie, servizi igienici, piccoli uffici, purché, previo nulla osta della Soprintendenza ai BB. CC e AA. di Agrigento, non alterino la conformazione naturale del terreno e si adeguino al paesaggio naturale circostante.

 

3) Il fenomeno dell’abusivismo in Zona "A", oltre che a creare un problema di natura urbanistica, paesaggistica e di tutela dei beni archeologici, è risultato essere un problema sociale che rischia di produrre effetti negativi nei confronti dei soggetti che hanno commesso l’abuso, i quali potrebbero perdere l’interesse e l’amore per l’immenso e inestimabile patrimonio archeologico esistente nel nostro territorio.

Le procedure espropriative che muovono dal lontano 1985 (D.A. 4314 del 28/12/1985) si sono scontrate con una realtà che, al di là delle valutazioni di volta in volta fatte da "autorità" in materia di beni culturali, può essere affrontata sotto un’ottica diversa, tenendo presente che le responsabilità del fenomeno in questione non sono certamente da addossare ai soli contravventori.

Si ritiene, pertanto, prudente prevedere il rilascio di concessioni in sanatoria per quei manufatti ricadenti nelle Zone II e III, per i quali, in sede di redazione del Piano Particolareggiato e con il preventivo parere della Soprintendenza ai BB. CC. i AA. di Agrigento, si ravvisi la possibilità di recupero, specie per quelli che costituiscono prima ed unica abitazione dei proprietarî, anche introducendo i necessari correttivi e/o modifiche.

All’art. 4 va, si suggerisce di aggiungere il seguente comma 4°

4. Per gli immobili abusivi ricadenti all’interno del perimetro, in deroga alle vigenti leggi urbanistiche, potrà essere rilasciata concessione in sanatoria, laddove ricorrano le condizioni secondo le risultanze del Piano Particolareggiato e previo nulla osta della Soprintendenza ai BB. CC e AA. di Agrigento.

E all’art. 5 il seguente comma 5°

5. Per gli immobili abusivi ricadenti all’interno del perimetro, in deroga alle vigenti leggi urbanistiche, potrà essere rilasciata concessione in sanatoria, laddove ricorrano le condizioni secondo le risultanze del Piano Particolareggiato e previo nulla osta della Soprintendenza ai BB. CC e AA. di Agrigento.

 

4) L’istituzione del Parco Archeologico comporta la gestione di un territorio che, anche se di interesse universale per il valore storico e culturale dei suoi insediamenti, appartiene in ogni caso alla collettività che lo abita. Appare, quindi, opportuno che in detta gestione abbiano più voce i suoi rappresentanti, anche se indotti a rapportarsi con gli organi istituzionali (Soprintendenza, Assessorato ai BB. CC. etc.)

Appare opportuno, di conseguenza, che la composizione del Consiglio del Parco sia articolata in modo da conferirgli una veste tecnica e politica contemporaneamente, affidando al Direttore del Parco il controllo e la vigilanza sul territorio dello stesso e restituendo i funzionari della Pubblica Amministrazione ai rispettivi ruoli istituzionali. [Si ritiene, per esempio, che il compito di un Soprintendente non sia quello del poliziotto che vigila sugli abusivi, bensì di promuovere tutte le iniziative inerenti la ricerca, il restauro, la conservazione e la tutela dei Beni Culturali e di renderne quanto più possibile la fruizione al pubblico].

Pertanto appare inopportuna l’inclusione tra i componenti del Consiglio del Parco sia del Soprintendente che del Direttore Regionale (entrambi appartenenti allo stesso ramo dell’Amministrazione Pubblica).

Così pure appare eccessiva la presenza di cinque docenti universitari delle varie discipline; questi possono essere degnamente rappresentati da uno dei Rettori delle tre università agli studi presenti nella nostra regione, il quale potrà avvalersi, a sua discrezione, delle consulenze che riterrà più opportune ed utili ai fini dell’espletamento dei suoi compiti all’interno del Consiglio.

Fermo restando il numero dei componenti, sembra corretto, quindi, riformulare il comma 1° e 2° dell’art. 8 [Consiglio del Parco - Istituzione e composizione] come segue:

1. Il Consiglio del Parco è composto:

  1. dal Direttore del Parco
  2. dal Sindaco del Comune di Agrigento;
  3. dal Presidente della Provincia Regionale di Agrigento;
  4. dall’Ingegnere Capo della Ripartizione Urbanistica dell’Ufficio Tecnico del Comune di Agrigento;
  5. dal Rettore di una delle tre Università agli Studi Siciliane;
  6. da un esperto nominato dall’UNESCO-IKOMOS;
  7. da due componenti designati o eletti dal Consiglio Comunale di Agrigento
  8. da due componenti designati o eletti dal Consiglio Provinciale di Agrigento
  9. dal Presidente della Camera di Commercio di Agrigento;
  10. dal Presidente della Azienda Autonoma Provinciale per l’Incremento Turistico di Agrigento.

 

2. Il Consiglio del Parco elegge nel suo seno il Presidente.

 

5) Pur demandando al Direttore del Parco l’esecuzione delle deliberazioni del Consiglio, si ritiene indispensabile che egli stesso partecipi ai lavori con le identiche prerogative degli altri componenti. La partecipazione con voto consultivo appare, invece, più opportuna per il Soprintendente o un suo delegato.

All’art. 8 si suggerisce, quindi, di aggiungere il seguente comma 2° bis:

2. bis Partecipa ai lavori del Consiglio del Parco, con voto consultivo, il Soprintendente ai BB. CC. e AA. di Agrigento o un suo delegato.

e sostituire il 7° comma dell’art. 8 con il seguente:

7. I componenti indicati alle lettere d), f) e g) possono essere confermati una sola volta.

 

6) Un punto fondamentale, che deve essere ben chiarito, riguarda i rapporti tra Soprintendente e Consiglio del Parco. Le due figure istituzionali debbono necessariamente essere "controparte" l’una dell’altra; per favorire l’instaurarsi del dibattito in contraddittorio che solo può garantire il perseguimento delle scelte migliori.

Così deve essere il Soprintendente a proporre il programma degli interventi "convincendo" il Consiglio del Parco, al quale spetta invece di approvarlo.

Altro punto delicato, e poco articolato dalla Legge, è il rapporto tra il Direttore del Parco e il Soprintendente: sembra logico affidare al Soprintendente la ricerca archeologica, i restauri e le Mostre, e al Direttore tutti gli altri interventi; in ogni caso occorre evitare sia che il Direttore si trasformi in una specie di "superSoprintendente" per la Valle dei Templi, sia qualsiasi forma di conflitto tra i due, che porterebbe inevitabilmente alla stasi.

Alla luce delle sopraddette considerazioni, si ritengono opportune le seguenti modifiche:

 

- All’art. 9 [Compiti del Consiglio del Parco] il comma 1° lettera a) è sostituito dal seguente:

a) approva il Piano Particolareggiato previsto al seguente art. 14;

 

- All’art. 9 il comma 1° lettera b) è sostituito dal seguente:

b) approva il piano triennale di attività proposto dal Soprintendente per i BB. CC. e AA. di Agrigento, che deve prevedere, tra l’altro:

 

- Richiamando il principio su espresso della necessità di restituire i funzionari della Pubblica Amministrazione ai rispettivi ruoli istituzionali, si ritiene opportuno lasciare al Soprintendente l’onere degli interventi di ricerca archeologica e gli interventi di restauro, manutenzione e conservazione del patrimonio archeologico [sarebbe impensabile che il Consiglio del Parco debba decidere se, dove e quando il Soprintendente possa procede a interventi di ricerca archeologica, restauro e manutenzione del patrimonio archeologico]. Pertanto, all’art. 9, comma 1° lettera b) vanno soppressi i punti 1 e 2.

Va soppressa la lettera g) in primo luogo perché la stessa composizione del Consiglio - tecnici, accademici, e, inoltre, un rappresentante dell’Unesco-Ikomos - garantisce la necessaria competenza, in secondo luogo - e qualora dovesse rendersi necessario - il Consiglio del Parco potrà avvalersi della competente consulenza degli organi istituiti presso l’Assessorato Regionale.

 

7) Per gli stessi motivi indicati al precedente punto 4) si ritiene più corretto demandare al Consiglio Comunale il compito di conferire l’incarico per la redazione del Piano Particolareggiato del Parco (limitandolo ad una sola figura professionale: un architetto), prevedendo l’intervento dell’Assessore Regionale ai BB. CC. e AA. in caso di inadempienza e riducendo i tempi di tutte le fasi (dal conferimento dell’incarico all’emissione del decreto di approvazione).

I comma 1° e 2° dell’art. 14 si ritiene debbano essere, quindi, sostituiti dai seguenti:

1. Entro tre mesi dall’insediamento del Consiglio del Parco, il Consiglio Comunale di Agrigento procede al conferimento dell’incarico per la redazione del Piano Particolareggiato del Parco e delle relative norme regolamentari ad un Architetto di provata esperienza in materia.

L’incarico sarà espletato sulla base delle valutazioni tecnico-discrezionali e delle indicazioni del Soprintendente ai BB. CC. e AA. di Agrigento.

 

2. L’incarico sarà affidato nel rispetto delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 17 marzo 1995 n° 157.

Trascorso infruttuoso il termine indicato al comma 1°, l’Assessore Regionale ai BB. CC. e AA., sentito il Presidente del Consiglio del Parco, provvede entro tre mesi a conferire direttamente l’incarico.

8) Per i motivi espressi al precedente punto 1) e riguardanti la assoluta necessità di stabilire subito i confini delle zone differenziate, si ritiene, come predetto, di prevedere la possibilità di lievi modifiche a detti confini ad opera del progettista.

Pertanto il 4° comma - che si propone di sopprimere per i motivi espressi al seguente punto 9) - è sostituito dal seguente:

4. Il progettista del Piano, qualora ne ravvisi la necessità sulla base degli studi propedeutici compiuti e sulle risultanze di particolari realtà emerse e sentito il parere della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Agrigento, potrà apportare lievi modificazioni ai confini delle Zone differenziate individuate nella Tavola costituente l’allegato "A" alla presente Legge.

 

9) Affidato l’incarico al progettista, questi avrà cura di compiere tutti gli atti propedeutici all’espletamento dell’incarico, compresi eventuali specifici studi (agronomico, geotecnico, geologico, paesaggistico etc.)

Il comma 4° dell’art. 14 va, quindi, soppresso [sostituito come detto al precedente punto 8)].

 

10) Nella convinzione, sopra manifestata, che, trattandosi della gestione del territorio appare più opportuno che a decidere della stessa sia l’organo istituzionale locale (il Consiglio Comunale), il comma 8° dell’art. 14 è così sostituito:

8. Il Piano Particolareggiato del Parco è adottato dal Consiglio Comunale entro sei mesi dal conferimento dell’incarico di redazione dello stesso e, sentito il Soprintendente ai BB. CC. e AA. di Agrigento, entro i successivi tre mesi è approvato dal Consiglio del Parco ed immediatamente trasmesso all’Assessorato Regionale ai BB. CC. e AA.

Il comma 12° dell’art. 14 è così sostituito:

12. Entro tre mesi dalla presentazione del Piano all’Assessorato Regionale ai BB. CC. e AA., l’Assessore emana il relativo Decreto di Approvazione.

 

I comma 1° e 2° dell’art. 15 sono sostituiti dai seguenti:

1. La vigilanza sul territorio del Parco è affidata al Direttore dello stesso, che potrà avvalersi delle strutture all’uopo costituite dal Consiglio del Parco, restando fermi i poteri di controllo attribuiti al Sindaco di Agrigento e quelli sostitutivi della Regione Siciliana.

 

2. Chiunque, contravvenendo alle norme della presente legge, nonché alle altre norme vigenti, realizzi opere di qualsiasi natura e specie, sarà oggetto di immediata diffida alla demolizione dell’opera abusiva e, comunque, alla sua rimozione. Al contravventore potrà essere assegnato un tempo massimo di trenta giorni per provvedervi e, in mancanza, nei tempi strettamente indispensabili imposti dalle particolari condizioni di tempo e di luogo, il Direttore del Parco ordinerà l’immediata demolizione o rimozione dell’opera abusiva alla squadra di pronto intervento prevista al successivo art. 16.

 

11) Per i motivi espressi ai precedenti punti 4) e 6) si ritiene assolutamente necessario sostituire nll’art. 16 la parola "Soprintendente" con le parole "Direttore del Parco".

 

12) Per tutte le considerazioni e valutazioni formulate qui sopra, si propongono le seguenti modifiche anche per l’istituzione del Parco Archeologico integrato di Selinunte, Segesta e Cave di Cusa.

 

Il comma 3° dell’art. 17 è così sostituito:

3. Il Consiglio del Parco è composto:

  1. dal Direttore del Parco
  2. dal Presidente della Provincia Regionale di Trapani;
  3. dai Sindaci dei Comuni di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Calatafimi;
  4. dall’Ingegnere Capo della Ripartizione Urbanistica degli Uffici Tecnici dei Comuni di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Calatafimi;
  5. dal Rettore di una delle tre Università agli Studi Siciliane;
  6. da un esperto nominato dall’UNESCO-IKOMOS;
  7. da un componente designato o eletto da ciascun Consiglio Comunale dei Comuni di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Calatafimi;
  8. da un componente designato o eletto dal Consiglio Provinciale di Agrigento
  9. dal Presidente della Camera di Commercio di Trapani;
  10. dal Presidente della Azienda Autonoma Provinciale per l’Incremento Turistico di Trapani.

 

All’art. 17 vanno aggiunti i seguenti 4° e 5° e 6° comma:

4. Il Consiglio del Parco elegge nel suo seno il Presidente. L’Assessore Regionale ai BB. CC. e AA. e P. I. emana il relativo decreto di nomina.

 

5. Partecipa ai lavori del Consiglio del Parco, con voto consultivo, il Soprintendente ai BB. CC. e AA. di Agrigento o un suo delegato.

 

6. I componenti indicati alle lettere d), f) e g) possono essere confermati una sola volta.

 

Ringraziando per la stima e la fiducia riposta nella categoria che rappresento e nell’attesa di gradite eventuali deduzioni, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento - anche al fine della instaurazione di un collegamento che ritengo in ogni caso proficuo, soprattutto se stimola il dibattito ed il confronto - mi è oltremodo gradito porgere i miei più distinti saluti unitamente a quelli del Consiglio del Collegio

 

Il Presidente

Geometra Salvatore Graceffo