Relazione del Geom. Giuseppe Boscaglia

 

Le osservazioni che seguono scaturiscono da una visione generale del P.R.G. rielaborato dall’Ufficio Tecnico Comunale Dipartimento Urbanistica di Licata, e non hanno lo scopo di emettere giudizi in merito al lodevole lavoro svolto con solerzia e impegno da parte dei Tecnici del Dipartimento Urbanistica di Licata.

Tali osservazione scaturiscono dall’esperienza accumulata e maturata negli anni come libero professionista ed hanno il solo scopo di dare un contributo attraverso i suggerimenti che si propongono, per avere alla fine, ove possibile, un Piano Regolatore Generale più aderente ai fabbisogni della nostra collettivita e, quindi, del nostro territorio.

Sappiamo tutti che aspettiamo questo prezioso strumento urbanistico da tantissimo tempo, al punto che, entrato nell’immaginario collettivo come un sorta di mito, ha assunto la veste di UTOPIA.

Oggi, finalmente, abbiamo tradotto il sogno in realta. Abbiamo a disposizione una rielaborazione del P.R.G. e quindi un’occasione che non dobbiamo lasciarci sfuggire.

Il piano regolatore è di vitale importanza per una cittadina come Licata, però, ritenendo che nessuno abbia la presunzione dell’infallibilità, dobbiamo porre serenamente attenzione a questo strumento che regolerà lo sviluppo della nostra città almeno per i prossimi 25-30 anni.

Sorgono, pertanto, leggittime alcune perplessità che desidero manifestare perché siano oggetto della vostra riflessione e, di conseguenza, della vostra valutazione.

1. Riequilibrio ambientale del fiume Salso

Innanzitutto si ritiene più opportuno un maggiore rispetto dell’ambiente ripristinando il corso naturale del fiume Salso, onde evitare un intervento che produrrebbe un tragico impatto ambientale ed un enorme spreco di risorse economiche, quantificabili anche considerando la pardita di produttività delle aree che verrebbero interessate da questi interventi che segnerebbero profondamente e in maniera irreversibile il territorio della Piana di Licata.

Nel contempo, realizzando bacini di raccolta a monte di adeguata portata, non si sottrarrebbe terreno all’attività agricola, anzi si incentiverebbe, mediante la canalizzazione delle acque a scopo irriguo.

2. Insediamenti residenziali a Mollarella

La previsione di edificazione prevista nella zona di "Mollarella" come espansione stagionale, appare forse eccessiva, considerato che Licata ha una costa che iniziando da Torre di Gaffe termina a Falconara e, già allo stato attuale, costituisce meta ambita da moltissimi turisti e bagnanti provenienti da tutti i paesi dell’entroterra; sia durante il periodo estivo che in quello primaverile ed autunnale.

Perché limitare tale destinazione solo ad una parte di essa? Perché ridurre in maniera indiscriminata le potenzialità di sviluppo economico delle altre aree?

3. Zone di espansione urbana

Sono state previste tantissime zone di espansione all’interno del centro urbano, però regolamentate in modo alquanto ristrettivo.

È noto che il territorio più prossimo al vecchio centro urbano è stato oggetto di lottizzazioni più o meno abusive, che hanno generato piccoli lotti. Parecchi di questi non sono stati edificati, vuoi per impossibilità materiale dei proprietari, vuoi in attesa del P.R.G.

Lo strumento urbanistico oggi prevede l’edificazione in queste aree stabilendo le superfici minime dei lotti edificabili.

Purtroppo, le aree ove è consentita l’edificazione corrispondono con quelle zone nelle quali la frammentarietà dei lotti non consente di raggiungere le superfici minime richieste; mentre le zone nelle quali esistono lotti che rispondono ai requisiti della superficie, sono destinate a parcheggi, attrezzature sportive e pubbliche in genere. Ne consegue che i piccoli lotti sono edificabili rispetto allo strumento urbanistico ma inedificabili di fatto.

Si potrebbero reperire le aree per le attrezzature ed i servizi pubblici in altre zone, lasciando liberi quei lotti la cui estensione consente di edificare nel rispetto delle superfici minime imposte dal P.R.G.

Sarebbe poi indispensabile andare a rivedere i vincoli imposti sugli edifici di presunto interesse monumentale.

Si legge nella relazione del P.R.G. «Conoscenza Territoriale» che

Licata, per la sua travagliata storia, possiede oggi un patrimonio architettonico e monumentale di notevole pregio ... che risulta anche individuato nella planimetria di progetto.

Di fatto, però, parecchi edifici catalogati in detta relazione sono stati, nel tempo, oggetto di interventi di restauro che oserei definire selvaggi e che li hanno ridotti a comunissimi edifici sui quali imporre vincoli artistici e monumentali diventa quasi una inaccettabile ironia.

4. Edificazione dei terreni in pendio

Infine i vincoli riguardanti tutti quei terreni che presentano una pendenza superiore al 40% tali da non poter essere più oggetto di nessun tipo di intervento, appare eccessivamente penalizzante e fortemente lesiva del diritto di proprietà del privato. Oltre tutto quei terreni, nel tempo, sono stati oggetto di opere edificatorie che, opportunamente realizzate, non hanno creato situazioni di pericolosità o fenomeni di dissesti; salvo rari casi dovuti alla adozione di errate tipologie fondali, spesso scelte dal proprietario o dal muratore da questi incaricato.

Si riterrebbe più razionale pretendere, invece, la perfetta osservanza di tutte quelle norme gia vigenti e prevedere la possibilità di richiedere opportuna relazione geologica, corredata da eventuali prove stratigrafiche per evidenziare le caratteristiche geomeccaniche del terreno al fine di adottare le soluzioni costruttive più idonee a garantire la staticità del progettato edificio. Oltre, si intende, alle prescrizioni relative alla volumetria consentita ed all’altezza degli edifici.

5. Viabilità Interna

5.1 Strada di collegamento tra il porto e la S.S. 115

Per quanto riguarda questa strada, particolarmente utile per il potenziamento del porto e indispensabile per evitare l’attraversamento dell’abitato da parte dei mezzi pesanti ivi diretti, appare evidente che per il tratto ricadente sulla strada comunale «Due Rocche» il tracciato previsto non è quello ottimale dal punto di vista della economicità. Infatti, poiché in un tratto di circa duecento metri la via Due Rocche è delimitata a monte dalla recinzione della ferrovia Licata-Gela e la larghezza diventa insufficiente, si è ipotizzato nel P.R.G. che il tracciato prima coincida con detta strada, poi, giunto in corrispondenza della strozzatura, scavalchi obliquamente la ferrovia con un viadotto lungo 200 mt. E poi prosegua a monte della ferrovia stessa costeggiandola fino ad arrivare allo svincolo per il collegamento con la S.S. 115, previsto all’altezza del passaggio a livello.

In proposito si osserva che la soluzione più economica ed utile esiste ed è la seguente.

Il tracciato del tratto di strada in questione dovrebbe ricadere per intero sulla via Due Rocche. Per ovviare alla strozzatura di cui si è detto prima, basterebbe eliminare alcuni fabbricati edificati ai margini di detta via, in dispregio del D.M. 2/04/1968. Alle spalle di questi costituiti dal solo piano terra, ancora quasi allo stato grezzo e di scarso valore, non esistono altre costruzioni. Riteniamo che la differenza di costi tra il viadotto previsto nel piano e la soluzione proposta sia di almeno 10 a 1.

5.2 Strada alternativa tra Poggio di Guardia e Canticaglione

Nel P.R.G. rielaborato è prevista una strada che partendo da Poggio di Guardia, alle spalle di questo, attraversa la S.S. 115 con una galleria e poi procede verso Canticaglione seguendo la costa ad una certa distanza da questa.

A dire di coloro che hanno redatto la rielaborazione del P.R.G., questa strada ha lo scopo di ridurre gli accessi alla S.S. 115 dalle proprietà private.

Tale ipotesi, a parte la larghezza nel tratto iniziale, lunga circa m. 150 e del costo di svariati miliardi, è valida solo per le proprietà private, dove sono sorte delle ville, dopo Poggio di Guardia e a valle di queste. Non è valida per proprietà private a monte della statale.

Nessuna previsione è stata fatta per il tratto di statale tra il passaggio a livello e Poggio di Guardia dove a valle esistono centinaia di ville ben più numerose di quelle del tratto tra Poggio di Guardia e Canticaglione.

Nel periodo estivo il transito di veicoli e pedoni è intenso e pericoloso, specie nelle ore serali.

Per quanto sopra, osserviamo che la nuova strada prevista è dispendiosa e non risolutiva.

Riteniamo che la soluzione corretta sia quella di una allargamento della statale dal passaggio a livello a Canticaglione con la realizzazione di un marciapiedi per i pedoni e di una pista ciclabile, separati dalla carreggiata stradale e ombreggiati da due filari di alberi.

6. Accessi al mare

Riteniamo che gli accessi al mare nella fascia dei 150 mt. Dalla battigia, debbano essere di larghezza tale da impedire di arrivare con le autovetture alle spiagge, con parcheggi alberati distanti da queste.

Detti accessi, inoltre, dovrebbero ricadere a cavallo dei confini delle proprietà private e non all’interno di queste, in modo da rispettare anche il diritto di proprietà.

Per questo scopo si dovrebbero utilizzare le strade esistenti per ridurre al minimo quelle di nuova realizzazione.

In conclusione, quindi, occorre apportare alcune modifiche valutandole seriamente e serenamente, al fine di ottenere uno strumento urbanistico più aderente alle realtà del nostro territorio e più rispondente alle istanze di sviluppo urbanistico, sociale ed economico provenienti dalla collettività alla quale occorre garantire un futuro da troppo tempo negato.