Egregio Signor Sindaco, Signori Assessori, Signori tutti,

      Sono Vincenzo Bellavia, Segretario del Collegio dei Geometri della Provincia di Agrigento e porto il saluto del Presidente, impossibilitato a essere presente oggi a causa di impegni istituzionali, nonché il saluto di tutto il Consiglio che, per mio tramite fa giungere il grande apprezzamento per l’iniziativa di questo incontro, ma soprattutto per le intenzioni manifestate nell’invito pervenutoci e per il qualificato e qualificante contenuto delle direttive al P.R.G. formulate nel documento che all’invito si accompagna.

Non può farsi a meno di rivolgere un plauso a Lei, Signor Sindaco, all’Assessore all’Urbanistica e al Capo Dipartimento dell’Ufficio Tecnico, per l’ottimo lavoro svolto nella formulazione delle linee guida che serviranno da base per una corretta progettazione del futuro di questa città.

      Debbo aggiungere, inoltre, che il coinvolgimento in questa fase – e mi auguro anche nelle successive - delle categorie professionali è tanto più apprezzato, quanto più utile: chi, meglio degli operatori delle professioni tecniche, conosce il territorio nel quale essi svolgono la loro attività e del quale quotidianamente vivono i problemi legati al suo sviluppo e alla sua inevitabile ma corretta trasformazione.

Mi rendo perfettamente conto che non è assolutamente il caso di parlare della categoria alla quale mi onoro di appartenere, potrebbe sembrare estremamente inopportuno, ma non è questa la mia intenzione: certamente conosco meglio i miei validissimi colleghi di Favara e le loro grandi capacità professionali; ma tutte le categorie tecniche, nell’ambito delle rispettive attività e competenze, possono certamente dare un grande contributo di idee, di suggerimenti, di osservazioni, frutto della esperienza acquisita sul campo, al fine di fornire elementi utili alla stesura di un Piano che veramente regolerà lo sviluppo urbanistico – e quindi economico e sociale – di questa città.

       Consentitemi, prima di chiudere questo mio breve intervento, di sottolineare alcuni punti che ci hanno favorevolmente colpito e che sono stati oggetto di attenzione del Consiglio del Collegio.

Si legge nelle linee guida:

- che il nuovo strumento urbanistico deve puntare decisamente al recupero e alla rivitalizzazione del centro storico;

-   che è indispensabile l’investimento del denaro pubblico e privato cha vada nella direzione del recupero del patrimonio edilizio esistente, specie del centro storico, per renderlo economicamente e socialmente produttivo, ma che vada anche nella direzione della valorizzazione e dell’uso sociale delle risorse del territorio agricolo, delle risorse ambientali e dei segni storici di cui dispone il Comune di Favara;

-  che nell’aggregato urbano di Favara il centro antico costituisce la parte centrale, il punto di riferimento dell’intero organismo, sempre meno abitato, ma pur sempre la parte più significativa dell’intera città, quella più ricca di segni, di significati, di motivazioni. Perciò capire e cogliere gli elementi caratterizzanti del centro antico è come capire ciò che ancora può dare significato all’intera città, o meglio, ciò da cui partire per dare senso e forma all’intero corpo urbano. Seguendo il percorso degli anni che ci viene indicato dalla presenza dei vari manufatti architettonici, proviamo a definire l’ipotesi di sviluppo di questa città.

      Questo è ciò che si legge nelle vostre linee guida. E io credo, Signor Sindaco, Signori tutti – ritenendo di interpretare anche il pensiero dei colleghi di questa città - che queste premesse siano estremamente importanti; credo che esse manifestino la grande sensibilità culturale di chi vuole volgere lo sguardo al passato per costruire, con la coerenza storica e con la forza delle proprie tradizioni, il proprio futuro, il futuro di una collettività spesso trascurata, il futuro di un territorio le cui ferite potranno senza dubbio rimarginarsi con lo strumento urbanistico che le vostre vivaci intelligenze sapranno produrre.